lunedì 29 settembre 2008

PIOVE, GOVENRO LADRO!

Non ci sono soldi, ecco la tassa sulla pioggia


Articolo scritto da Franco Milani



Sembra di essere tornati al tempi del medioevo dove c’èrano tasse di qualsiasi tipo anche per fare i propri bisogni, adesso che siamo in piena e i comuni senza l’ici, devono inventarsi delle tasse per rimpolpare le casse del comune, come nel caso del comune di Ravenna dove l’ente pubblico territoriale, ATO, ha deciso di creare un balzello sull’acqua piovana in quanto i costi per lo smaltimento delle acque piovane, devono essere compresi nella tariffa del servizio idrico, insomma una vera tassa sulla pioggia e se più piove, più salata sarà la tassa.



Ovviamente è soppraggiunto l’unione per protestare contro questa tassa assurda che non ha senso, in quanto i costi di questo tipo possono essere recuperati sulla fiscalità generale e non tamite tassa, è come se l’energia elettrica dei lampioni la pagassero i cittadini tramite bolletta, il che è fuori luogo.


In ogni modo spero che questa tassa sulla pioggia venga eliminata altrimenti tutti i comuni d’Italia seguiranno questo esempio e noi cittadini siamo già stufi di pagare balzelli e in più con questa economica facciamo già fatica a vivere fino a fine mese. Con la bolletta. Un temporale, in media, incide quasi per il tre per cento sulla tariffa dell’acqua potabile stabilita per ogni utente. La pioggia si paga non solo a Ravenna, ma anche in tutti i comuni della provincia. E non si tratta di uno scherzo.


TROVATO SU: http://www.trading-italia.biz/non-ci-sono-soldi-ecco-la-tassa-sulla-pioggia/



DALLA SERIE GABELLE RIDICOLE...


Ma ce la siamo dimenticata l'inposta sul celibato?


L'imposta sul celibato fu un tributo in vigore in Italia durante il periodo fascista. Venne istituita il 19 febbraio 1926.


L'imposta colpiva i celibi tra i 25 ed i 65 anni, con un minimo fisso per tutti e con un'aliquota integrativa in ragione del reddito individuale.


La quota fissa venne stabilita inizialmente nella misura di 70 lire annue per celibi tra i 25 e i 35 anni, di 100 lire per quelli tra i 35 ed i 50 anni, e di lire 50 per quelli tra 50 e 65 anni.


Tali quote furono poi aumentate con due provvedimenti emanati rispettivamente nell' aprile 1934 e nel marzo 1937. L'aliquota integrativa era eguale alla metà dell'imposta complementare gravante su ciascun contribuente. Il gettito dell'imposta sul celibato era devoluto all'Opera Nazionale Maternità e Infanzia.


TROVATO SU: http://it.wikipedia.org/wiki/Tassa_sul_celibato


una cosa mi sembra abbastanza certa... che al governo ci sia la sinistra (comune di Ravenna) o che ci sia la destra (epoca fascista del 1926) la morale rimane sempre la stessa...


CITTADINO PAGA!


NON IMPORTA PER COSA... TU PAGA.

2 commenti:

  1. meno male che almeno quella sul celibato sia stata abolita... :-)

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  2. Che poi non ho mai capito se era anche sul nubilato...

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