mercoledì 28 maggio 2008

PITAGORA E I PITAGORICI

 




CAPITOLO 3


Il Signor PITAGORA (che tanto ha incasinato la vita agli studenti contemporanei) venne alla luce circa nel 570 a.c. CONTEMPORANEO di Buddha e Confucio.



Questo era talmente preso dai numeri e dalla matematica, che i suoi seguaci fondarono una società segrta, una confraternita INSOMMA: una setta.... sul nome la fantasia si spreca: I PITAGORICI.


Sti sfigati, porelli oltre a seguire uno che dava di numeri tutti i santi giorni aveva pure elaborato un rigido stile di vita e di apprendimento, dando una particolare importanza perfino al momento del risveglio e all'ora di andarsi a letto!


Poi... visto che fu celebre anche per avere sostenuto la teoria della "metempsicosi" (ovvero l'anima una volta morta svolazza qua e la, si incarna finchè non si libera da ogni vincolo della materia.) Una teoria che comportava tra l'altro una dieta strettamente vegetariana. PERO' NIENTE FAGIOLI NE FAVE! Ma mi chiedo che cavolo che davano i numeri tenevano una fame che avevano le travegole!


La leggenda narra che Pitagora avesse dalla nascita, su una coscia un "marchio aureo", interpretato dai suoi seguaci come il segno che lo indicava come figlio del Dio Apollo.



 




 


Sto tizio quà è andato a mettere le mani anche nella musica! E la tradizione gli attribuisce la scoperta della progressione armonia delle note della scala musicale, attraverso la constatazione che gli intervalli musicali e l'altezza delle note corrispondono alla lunghezza relativa delle corde in vibrazione. (ovvero: l'unisono si ha con due corde uguali, l'ottava quando una corda è lunga la metà dell'altra!) E via via fino ad arrivare alla TEORIA DEGLI INTERVALLI del XVI secolo.


Alla fine secondo i Pitagorici, tutto il cosmo deve le sue proprietà alla natura dei numeri.


 




 


PARI E DISPARI



 Si fa presto a dire pari e dispari! Ma sappiamo cosa c'è dietro? O meglio quali teorie hanno dato vita?


Allora, sempre sti pitagorici, che andavano a letto con le galline e si svegliavano al canto del gallo e in più erano pure vegetariani... a cosa vuoi che si focalizzasse il loro pensiero: semplice sul sesso!


Quindi secondo la loro teoria i numeri DISPARI erano associati ad attributi di virilità, alla luminosità e alla bomta.... per niente maschilisti!


Mentre i numeri PARI erano associati agli attributi della femminilità, dell'oscurità e del male... oh te pareva che le sfigate non eravamo noi donne!


 




 


DIAMO UN PO' I NUMERI


Abbiamo detto che ad alcuni numeri erano riconosciute perticolari proprieta andiamo con ordine:


1.  L'UNO era considerato il progenitore di tutti i numeri, e perciò non era ritenuto un numero. Si riteneva che caratterizzasse la ragione.



2.  Il DUE era ritenuto il primo NUMERO FEMMINILE, e guarda caso, il numero dellopinione e della divisione. (Idee simili si trovano pure nella teoria cosmologica-religiosa cinese dello Yin e Yang dove Yin e il principio femminile negativo e Yang è il principio maschile associato alla luminosità... comunque tranquilli ho un libro da leggere anche su quello!


3. Il TRE era considerato IL PRIMO VERO NUMERO MASCHILE, e anche il numero dell'armonia, combinato sia l'unità (2+1) e la divisione.


4. Il QUATTRO era visto come il numero della giustizia e dell'ordine. La rosa dei venti con le 4 direzioni, forniva agli uomini il necessario per orientarsi e individuare le coordinate dello spazio.


5. Per il CINQUE perdevano proprio la testa! E' il 5 che conduce alle origini del rapporto aureo, ed era considerato l'unione de PRIMO NUMERO MASCHILE e IL PRIMO NUMERO FEMMINILE e come tale è considerato il numero dell'amore e del matrimonio.


Sembra che i "Pit" avessero adottato come simbolo della setta il PENTAGRAMMA (la stella a 5 punte non lo spartito musicale, non facciamo confusione!) e lo chiamassero "salute".


6. Il SEI era il primo numero "perfetto"... il numero della creazione. (Dio creò il mondo in 6 giorni).


10. Il DIECI era il numero più riverito, perchè considerato una rappresentazione del cosmo nella sua interezza. (1+2+3+4=10).


Con la sequenza il libro si ferma qui... se volete la mia di teoria: per me sta gente si faceva un po' troppe SEGHE MENTALI!


 




 


IL PENTAGRAMMA


Pentagramma inscritto in un pentagono


Il pentagramma è strettamente legato al pentagono regolare (vedi sopra ma guardate solo il contorno e vedete il pentagono inside il pentagramma). Collegando tutti i vertici del pentagono tramite diagonali si ottiene un pentagramma... e al centro un'altro pengagono più piccolo, si può dire che la cosa sia possibile all'infinito.


E se guardiamo bene i segmenti si può dire che: ogni segmento è minore del precedente di un fattore esattamente uguale al rapporto aureo.


IL PRIMO MANUALE CONTABILE


Non sapremo mai la casa editrice, ma gli autori sono di certo gli egiziani, e si sa che quelli non andavano troppo sul sottile! Difatti troviamo le prime nozioni di contabilità scritte direttamente su un papiro alto 30 cm e lungo 30,5 metri detto anche PAPIRO DI RHIND (o Ahmes), dove troviamo le prime frazioni... COMODO TASCABILE,DI FACILE CONSULTAZIONE! Attualmente è conservato al British Museum (centimetro più, centimetro meno).


Dicevamo, per misurare le frazionidi una misura cerealicola chiamata hekat, (o "ECAZ"! QUANDO QUALCUNO VOLEVA FRODARE), gli egizi usavano le cosidette frazioni dell'"OCCHIO DI HORO" .


SECONDO LA LEGGENDA: il Dio Horo, figlio di Iside e Osiride, lottando con Seth perse un occhio che andò in frantumi.  Toth, che tra l'altro era il Dio dei calcoli, recuperò i frammenti e si accinse a ricostruirlo, ma si accorse di aere solo i pezzi corispondente a 63/64, Toth (che era poi sempre un Dio!) ricorse alla magia per creare i 64° mancante, e l'occhio di Horo fu infine ricostruito.


MORALE DELLA FAVOLA: per essere contabili bisogna essere dei maghi, altrimenti col cavolo che i conti tornano!




 


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