FALLO... LE ORIGINI DI UNA PAROLA.
Il termine fallo deriva dal latino phallus che deriverebbe a sua volta dal sanscrito phalati, che vuol dire “germogliare”. E fin qui non fa una piega!
MA SENTITE UN PO':
Il fallo tra i Greci e i Romani era simbolo di potere e la sua rappresentazione in forma di amuleto (fascinum), era usato come portafortuna da appendere al polso.
Reperti storici
...altri reperti storici.
Ma vi vedete uno girare con dei ehm... quelli attaccati al polso, o perchè no: un portachiavi al posto del cornino!
E POI ARRIVA S. AGOSTINO... CHE DECRETA
Obelischi, campanili e torri altro non sarebbero che un simbolo fallico e questo spiega forse perché sant’Agostino, evidentemente saturo di questa panfallia, stabilì che il pene fosse la “verga del diavolo” e l’organo corrottissimo per eccellenza.
E LE ALTRE RELIGIONI COSA NE PENSANO?
I Romani adoravano Priapo, un dio rappresentato da un’abnorme erezione, da cui deriva il termine priapismo,
una condizione medica alquanto perniciosa. Data la natura del culto di
Priapo si può solo apprezzare la sobrietà dei cristiani, che elessero a
simbolo della loro religione una più austera croce.
Ma anche Assiri e Fenici adoravano una
divinità omologa, il dio Kmul, anch’egli raffigurato da un’enorme
membro. La vita per gli omofobi, all’epoca, doveva esser dura.
E POI ARRIVANO GLI ISRAELITI CHE CI GIURANO!
Gli israeliti erano soliti giurare mettendosi una mano sui testicoli (testes=testimoni)
ma per Persio e Aretino i testicoli sarebbero sì testimoni, ma
dell’atto sessuale. In caso di mancata consumazione potrebbero forse
persino essere interpellati dalla Sacra Rota.
E IL MONDO GIRA!
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