Uno di quelli a cui sono più affezionata è il calcio. Con il quale ho pure una specie di conflitto... diciamo che lo amo e lo snobbo al tempo stesso.
Snobbo il calcio giocato a massimi livelli tipo serie A maschile fatto di lussi privilegi e troppo spesso pilotato dai soldi e dalle menti bacate e le mani sporche di chi lo gestisce.
Amo il calcio reale... quello fatto da gente che da il cuore e l'anima sui campi per un concetto di squadra, con una passione che brucia come magnesio corre fino allo sfinimento spesso solo per una doccia calda a fine partita! Quello sportivo dove alla fine vince il migliore e non chi ha più soldi...
Seguo una squadra di calcio di serie A femminile... dove giocavo quando "ero giovane", quando eravamo in C e perdavamo sempre! Adesso siamo nella massima serie da anno scorso, e la sfida è restarci.
Ma la squadra che più mi da soddisfazione è la primavera che seguo abbastanza attivamente e chiamo "le mie bambine". Il bello delle primavere, nella fattispecie del femminile è il fatto che quello che vedi in campo è quello che è! Da noi non girano ingaggi milionari, anzi! Nelle primavere si vede la genuinità del calcio non ci sono 3/4 squadre che si contendono la vittoria... si parte tutte allo stesso livello e non sono i soldi a fare la differenza in campo, ma le ragazze. Il gap va dai 14 ai 20 anni e spesso l'esperienza delle ragazze e il lavoro del mister e della società può determinare il passaggio alle fasi nazionali.
E LI SONO SODDISFAZIONI!
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