domenica 23 ottobre 2011

IN MOTO


Io come voi so cosa si prova a stare su un motore, l'adrenalina che ti prende quando accelleri, quando curvi, quando sorpassi... la moto è una parte di te si muove con te, è una specie di arto aggiunto ma complementare... una droga a cui non puoi fare a meno.

Io non corro veloce come voi ma conosco la tensione che si prova quando perdi il posteriore e il senso di potenza che ti invade dentro quando riesci a dominare la moto e a non cadere... so che quando si perde l'anteriore si cade a terra e come voi tante volte l'ho toccato quell'asfalto freddo e duro, maledettamente duro.



Io non ho ingaggi o sponsor come voi, io prendo meno... molto meno di voi piloti, ma mentre attraversi una provinciale trafficata all'ora di punta con nebbia, ghiaccio o una pioggia battente che nemmeno riesci a vedere oltre il parabrezza, quando i clacson delle macchine ti suonano dietro e i camion vanno talmente forte che ti passano maledettamente vicini che sembra che ti vogliano sverniciare, il cuore comincia a battere più forte, la tensione dentro sale e sai che il rischio che corri... la tua vita, spesso vale 0,60 centesimi di euro o anche meno.



Ma la paura della morte è la stessa.



Vedere morire qualcuno su una moto, è un po' come vedere la mia morte, non è una cosa che si può prevenire o prevedere. In sella ad una moto sei nudo, è come combattere una guerra contro il mondo, con addosso un giubbetto a volte anche solo una maglietta e devi riuscire a reggere agli urti di mezzi corazzati.



E ogni giorno, ogni maledetto giorno, mentre cerchi di leggere la strada e hai i sensi allertati a mille, dentro  pensi sempre: può succedere anche a me.

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