lunedì 19 settembre 2011

NEW YORK


LA GRANDE MELA



 







Già eccomi di ritorno da New York... mah che volete che vi dica.



DA VEDERE è DA VEDERE!



Ma per una come me a cui piace l'Asia, l'America e le sue città non è che diano un gran che a livello interiore. 

Non appena arrivi a New York (come del resto a Chicago che ho visitato un paio di anni fa) la prima  cosa che ti salta in mente è di metterti col naso all'insù, aprire la bocca e scrutare l'alto... L'ALTISSIMO!



I grattacieli ti portano lo sguardo sù...sù...sù... fino a quel cielo che si fa fatica a vedere. Poi passano i giorni e i palazzi si ridimensionano, inizi a farci l'abitudine ed è come che diventino più piccoli... una cosa normale, roba da tutti i giorni. E inizi a pensare a quello che sono stati in grado di fare gli egizi, i maya, i greci i romani, senza gru e senza tecnologie ma solo con la forza delle mani e delle braccia e capisci veramente dove sta la grandezza.



New York è luci... colori... sapori.

Times square è una roba fotonica, di giorno e di notte. E' da vedere e da vivere, un qualcosa che pulsa. Poi c'è Broadway con i suoi teatri i suoi spettacoli e le fila di gente per entrare.



l'Empire state building con il suo 98° piano con terrazza poi su fino al 102° piano e lì ti sembra di vedere il mondo, ti senti grande: IMMENSO!



Poi c'è lei la statua della libertà... bella, enignatica, magnetica. Sbarcato su Liberty Island, l'isola che la ospita ti trovi di fronte a lei e non riesci a smettere di guardarla. Noi abbiamo preso l'audioguida, mi sono stesa su un muretto e da stesa ho iniziato a guardarla mentre ascoltavo la sua storia... Eifel l'ha costruita, è alta 93 metri... poi racconta storie di immigrati e quello che ha significato questa statua per loro: LA LIBERTA'.



Abbiamo visitato anche Ellis Island l'isola dove passavano gli immigrati prima di essere accettati come in america. Organizzazione svizzera.



Racconti strazianti. Speranze infrante... o storie di gente che riesce dando una svolta alla propria vita e trovate un nuovo mondo nel quale riuscire a concretizzare i propri sogni.



Già, l'America è un sogno ancora oggi per molti.



Per me è un paese.


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