giovedì 1 maggio 2008

CONFINDUSTRIA

 


 


23 aprile 2008

 


Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia (Alessandro Paris/Lapresse)


 





 


 


 


 


 


EMMA  MARCEGALIA - Presidente Confindustria


Già dal discorso d'insediamento come PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, Emma Marcegalia ha fatto precise puntualizzazioni sui cambiamenti da attuare.


Subito la riforma delle relazioni industriali e dell'assetto contrattuale: il presidente designato della Confindustria, Emma Marcegaglia invita i sindacati a sedersi già nei prossimi giorni intorno a un tavolo per cambiare gli assetti contrattuali. «Il ruolo del sindacato è importante - ha detto Emma Marcegaglia - ma bisogna trattare in tempi ragionevoli per una riforma della contrattazione verso l'azienda e il merito personale. Bisogna coniugare l'aumento della produttività e quello dei salari». Si chiede un forte alleggerimento economico e normativo del contratto nazionale e un cambiamento degli assetti contrattuali con l'obiettivo di puntare sulla contrattazione di secondo livello. La Marcegaglia ha ribadito il parere favorevole degli industriali sulla detassazione degli straordinari e dei premi variabili. «Chiederemo al nuovo governo di varare queste misure il prima possibile». Annuncia a giorni un incontro con il premier in pectore Silvio Berlusconi.



Crescita e modernizzazione. Quattro i pilastri per raggiungere l'obiettivo della crescita e di una vera modernizzazione del Paese: «Una società aperta e integrata nel sistema internazionale; uno Stato migliore; l'investimento in capitale umano; l'elaborazione di una strategia che contemperi le esigenze di crescita con i vincoli energetici e ambientali».




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Tratto da: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2008/04/marcegaglia-contratti.shtml?uuid=f1a5305a-114d-11dd-949b-00000e251029&DocRulesView=Libero


 


RENDIAMOCI CONO CHE UN IMPRENDITORE CAMPA ANCHE SENZA GLI OPERAI... SONO GLI OPERAI CHE SENZA L'IMPRENDITORE NON CAMPANO!


Quindi finiamola di dargli addosso, la crescita di una nazione è il connubio delle due forze: IMPRENDITORI e FORZA LAVORO.


E ognuno deve avere in egual misura:


DIRITTI E DOVERI


Non sono concetti complicati, anzi direi basilari, per una civile convivenza. Non è roba di ieri e nemmeno dell'altroieri, sono i principi Mazziniani!


"Italiani, fratelli miei! intendetemi bene. Quand' io dico, che la conoscenza dei loro diritti non basta agli uomini per operare un miglioramento importante e durevole, non chiedo che rinunziate a questi diritti; dico soltanto che non sono se non una conseguenza di doveri adempiti, e che bisogna cominciare da questi per giungere a quelli. E quando io dico, che proponendo come scopo alla vita la felicità, il benessere, gl' interessi materiali, corriamo rischio di essere egoisti, non intento che non dobbiate occuparvene; dico che gli interessi materiali, solo cercati, proposti non come mezzi, ma come fine, conducono sempre a quel tristissimo risultato. Quanto, sotto gli Imperatori, gli antichi Romani si limitavano a chiedere pane e divertimenti, erano la razza più abbietta che dir si possa, e dopo aver subìto la tirannia stolida e feroce degli Imperatori, cadevano vilmente schiavi dei Barbari che invadevano."


Tratto da: http://cronologia.leonardo.it/storia/a1860aa.htm


ALITALIA INSEGNA!


Poi vedere gente in piazza a manifestare contro i sindacati credo che la dica molto lunga:


http://qn.quotidiano.net/politica/2008/04/18/81751-lavoratori_vicini_sindacati.shtml


BISOGNA CAMBIARE QUALCOSA...


DA AMBO LE PARTI.














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