domenica 4 luglio 2010

IARDA MEGALITICA


"Ma come poteva una popolazione antica sapere queste cose? Richiedono una sofisticata comprensione della matematica e della meccanica orbitale"



... "La sua è di nuovo una dimostrazione di moderna arroganza. Quella non era una società d'ignoranti uomini delle caverne. Era un popolo dotato d'intelligenza intuitiva e aveva consapevolezza del mondo. Noi affiniamo i sensi e studiamo cose piccole; loro hanno compreso il cosmo."



Steve Berry










"Esistono anche diverse coincidenze mumeriche con altri sistemi di misurazione usati nel corso della storia che comprovano l'uso della iarda megalitica. Studiando la civiltà minoica, l'archeologo J. Walter Graham ha ipotizzato che la popolazine di Creta usasse uno standard di misurazione che ha definito "piede minoico". C'era una correlazione: 366 iarde meglitiche equivalgono esattamente a 1000 piedi minoici.

Ed esiste una connessione anche tra l'antica misura egizia del cubito reale e la iarda megalitica: un cerchio col diametro di mezzo cubito reale avrebbe una circonferenza pari a una iarda megalitica. E' come se ai minoici e agli egizi fosse stata insegnata la iarda megalitica, che hanno poi adattato in modo personale come unità di misura."



LA TOMBA DI GHIACCIO di Steve Berry








Una IARDA MEGALITICA corrisponde a 829 cm




FONTE: http://www.laportadeltempo.com/Documenti/doc_%20sistema%20megalitico.htm





Misurazione Lineare


E quindi arriviamo all’applicazione probabilmente più ingegnosa dell’intero sistema Megalitico – l’adozione di un’unità di misurazione standard - anche se è ancora da accertare il perché i nostri antenati ne volessero una. La sua esistenza era conosciuta già prima che la mia ricerca iniziasse, ma provare che essa realmente esisteva, e spiegare come la gente Megalitica la definisse è stato il più strano ma allo stesso tempo più gratificante aspetto della ricerca. Questa unità di misurazione è chiamata ‘Iarda Megalitica ’. Fu riscoperta dal Professor Alexander Thom, della Oxford University. Il Professor Thom trascorse buona parte della sua vita a misurare le centinaia di strutture megalitiche sparse per il territorio inglese, ed in modo estremamente accurato. Nel corso degli anni fece molte scoperte, ma nessuna fu più importante dell’avere accertato che nella costruzione degli edifici Megalitici era stato utilizzato, quasi invariabilmente, uno stesso sistema di misurazione. Questa unità variava da sito a sito per differenze piccolissime, inferiori ad una parte su cinquecento. La nuova unità scoperta misura di media 82,966 centimetri ed il Professor Thom la battezzò ‘Iarda Megalitica ’.



Tanto poco questa misura variava da sito a sito, che molti scettici dissero (e dicono ancora) che fosse una conseguenza della matematica e che una siffatta unità, in termini pratici, non esistesse affatto. Ma recentemente gli scettici sono sembrati allontanarsi dall’argomento. Il Professor Thom ha lavorato alacremente per trovare il meccanismo per cui il sistema di misurazione lineare potesse essere  tramandato da sito a sito e di età in età, e si può rintracciare nei suoi scritti un vago senso di incredulità, al suo suggerimento sul punto. Le misurazioni accurate effettuate con l’ausilio di semplici bastoncini erano una possibilità, ma, considerate le limitate capacità tecniche delle culture coinvolte, era poco convincente. L’utilizzo di corde era del tutto fuori discussione, perché si sarebbero allungate con il tempo, ed alterate a seconda delle condizioni climatiche. 



Il Professor Thom non scoprì mai la soluzione al suo puzzle, ed io ci sono riuscito solo per caso. Abbiamo visto poco fa l’importanza di un cerchio che abbia una circonferenza di 732 unità, perché il suo diametro misura molto prossimamente a 233 della stessa unità. (Il dato effettivo è 233,002). Questo è il primo tassello di conoscenza, necessario per fissare la precisa misura della Iarda Megalitica in un punto qualsiasi.



Prima di tutto è necessario stabilire 1 Grado Megalitico di orizzonte, e ci riusciremo agevolmente come segue:



Prendiamo tre bastoncini lunghi, ognuno appuntito all’estremità. Stiamo su una zona pianeggiante, con una buona, e non ostruita visione dell’orizzonte Orientale. Spingiamo uno dei bastoncini nella terra e chiamiamo questo bastoncino A.



Ora diamo le spalle al bastoncino, rivolti ad est. Camminiamo per 233 passi (posando il tallone di un piede davanti alla punta dell’altro, cosicché tutte le unità siano uguali). 233 passi dopo, piazziamo il secondo bastoncino in terra e chiamiamolo B. Ora ci giriamo a destra (verso Sud) e facciamo altri quattro passi, tallone-contro-punta. Piazziamo quindi il terzo bastoncino in terra, di fronte alla punta del piede più avanti. Questo è il bastoncino C.



Ecco determinata la base di questa geometria : la distanza tra il bastoncino B ed il bastoncino C, quando osservata dal bastoncino A, è precisamente un grado Megalitico dell’orizzonte. Questo metodo è risultato essere il più probabile a seguito di protratte conversazioni tra me ed il Dottor Robert Lomas della Bradford University. La procedura illustrata sopra, può essere svolta in non più di un paio di minuti.



Ora sediamoci al bastoncino A e guardiamo il cielo della notte tra il bastoncino B e quello C. Cerchiamo una stella luminosa, che si levi proprio a nord del bastoncino B. A questo punto è richiesto  l’impiego di un pendolo. Non è necessario niente di più complicato di un sasso legato all’estremità di una corda. Come la stella sorge essa passerà in direzione sud, ed ecco qui la regola : ogni pendolo che completa 366 metà oscillazioni (ovvero dalla massima estensione sinistra alla massima estensione destra, o viceversa) durante il tempo che la stella impiega a passare tra il bastoncino B ed il bastoncino C, corrisponde a ½ della lunghezza della Iarda Megalitica. Se consideriamo tale lunghezza come il raggio di un cerchio, il diametro dello stesso cerchio sarà  lungo 1 Iarda Megalitica.



Prego notare : alcune leggere compensazioni possono rendersi necessarie per essere sicuri che la procedura sopra indicata sia “assolutamente accurata”. Tali compensazioni sono state da me discusse con il Professor Archie Roy, Emerito di Astronomia alla Glasgow University. Si tratta infatti di considerare l’ “angolazione” tra il punto B ed il punto C, in ordine ad effettuare la compensazione alle differenti latitudini. L’aggiustamento rientra ampiamente tra le capacità dei nostri antenati Megalitici, ed è semplice da effettuare.



La variazione nella misura della Iarda Megalitica da sito a sito, notata dal professor Thom, è strettamente connessa alle leggere differenze nella lunghezza della cordicella del pendolo usato. (I pendoli variano leggermente in ordine alle latitudini alle quali operano). Thom ha riportato una deviazione di 1 parte su 500, che è quello che ci si dovrebbe aspettare dalle leggere differenze nelle lunghezze del pendolo.



Ora noi abbiamo una Iarda Megalitica standard, che può essere ricontrollata e ri-settata ad ogni data locazione. In altre parole non è necessario che sia tramutata in una forma fisica, sono sufficienti le istruzioni per stabilirla. (In realtà la lunghezza del pendolo è ½ di una Iarda Megalitica. Alexander Thom era indeciso se ½ Iarda Megalitica o 1 Iarda Megalitica fosse l’unità di misura lineare effettivamente usata, ma discutere su questo punto è cavilloso.)


 

3 commenti:

  1. Mi permetto di segnalare che su questa tematica è appena uscito un libro dal titolo "Civilization One. Il mondo non è come pensavi che fosse" di Christopher Knight e Alan Butler. Il testo è incentrato proprio sulle scoperte di Thom, sulla yard megalitica e sulla scoperta di una civiltà sconosciuta. Sono solo all'inizio ma è davvero affascinante...  

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  2. Grazie mile... sei un grande!



    Non appena ho un minuto vado a comprarlo.

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  3. Esiste l'edizione in italiano? Gli stessi autori hanno affrontato le medesime problematiche in "La civiltà scomparsa di Uriel" Ormai fuori stampa.

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