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venerdì 14 agosto 2009

L'ASTROLABIO

L'ASTROLABIO



 


 


L'astrolabio è un antico strumento astronomico tramite il quale è possibile localizzare o predire la posizione di corpi celesti come il Sole, la Luna, i pianeti e le stelle. Può anche determinare l'ora locale conoscendo la longitudine, o viceversa.


Il nome deriva dall’unione dei termini greci astron e lambano; letteralmente “prendo gli astri”.


Per molti secoli, fino all'invenzione del SESTANTE fu il principale strumento di navigazione.


....E per chi non se lo ricorda, ecco a voi il SESTANTE:


domenica 9 agosto 2009

LA NOSTRA SPADA NELLA ROCCIA

 


San Galgano e la spada nella roccia


la Spada nella Rocca dell'Abbazia di San Galgano (SIENA).




 


 




 


San Galgano e la Geometria Sacra

La Geometria Sacra tende a inserire l'uomo in un sistema di ritmi e armonie affini a quelli naturali.



Se l'uomo vive e sperimenta correttamente gli stimoli prodotti dall'osservazione dei Simboli Geometrici Sacri potrà sostenere l'armonia con se stesso accordandola con l'armonia della creazione.



I monaci cistercensi avevano sviluppato una straordinaria conoscenza sul potere evocatore dei forme simbolo che venivano costruite utilizzando precisi codici geometrici, tenuti rigorosamente segreti.



Queste conoscenze erano soprattutto usate nell'architettura delle loro Abbazie (gotiche).



L'analisi geometrica, che viene ora proposta, si basa sulla possibile somiglianza con i codici geometrici usati nell'antico Egitto.



Alla base dei modelli antichi, anche greci, sono spesso presenti due forme elementari:



a - il rettangolo 1-2 (doppio quadrato)

b - il Triangolo Sacro 3-4-5




San Galgano - creazione del modello geometrico



Queste forme-base vengono "impastate" tra loro secondo schemi che tendono sempre a evidenziare nuove correlazioni e nuove simmetrie.



Nel caso di San Galgano i maestri costruttori probabilmente conoscevano tutti i rapporti dell'ottava musicale detta Scala diatonica naturale.




San Galgano posizione delle navate e degli elementi architettonici



Le quote dove sono collocati capitelli, modanature, chiavi di volta e altri particolari architettonici si trovano esattamente agli stessi livelli dell'ottava diatonica naturale riportati nel modello geometrico.




San Galgano posizione delle navate e degli elementi architettonici



Le quote dove sono collocati capitelli, modanature, chiavi di volta e altri particolari architettonici si trovano esattamente agli stessi livelli dell'ottava diatonica naturale riportati nel modello geometrico.




San Galgano posizione delle navate e degli elementi architettonici



L'interasse delle navate tiene conto della dinamica geometrica generata da un percorso ideale seguito dal pellegrino che entra dalla porta di ingresso della Cattedrale e prosegue verso l'Altare maggiore.



Dove si creano incroci nello stesso punto di tre allineamenti si evidenziano linee privilegiate da tenere in considerazione rendendole manifeste attraverso precisi elementi architettonici.




Piana di Giza - modello geometrico del complesso architettonico

Piana di Giza - modello geometrico del complesso architettonico

 


FONTE: http://www.sangalgano.info/index.html

1291

1.291



"Con grande rammarico vi devo informare del fatto che Acri non è più sotto la nostra protezione. Abbiamo lasciato la città al calar delle tenebre, con il cuore gonfio di dolore nel vederla bruciare..."


venerdì 19 giugno 2009

ARCA DELL'ALLEANZA

"ARCA SACRA"


Anche questo è un palindromo... ma non tergiversiamo. Cos'a cavolo è l'arca dell'Alleanza?



Allora è una cassa costruita di lengo di acacia, rivestita d'oro dentro e fuori e con sopra due cherubini...d'oro pure loro! Massì crepi l'avarizia.


Il tutto per contenere le tavole della legge che Dio diede a Mosè... ovvero i 10 comandamenti. Il bastone di Aronne, e un gugiottino di manna.






« Faranno dunque un'arca di legno di acacia: avrà due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. (circa 125 x 75 x 75 cm). La rivestirai d'oro puro: dentro e fuori la rivestirai e le farai intorno un bordo d'oro. Fonderai per essa quattro anelli d'oro e li fisserai ai suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due anelli sull'altro. Farai stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro. Introdurrai le stanghe negli anelli sui due lati dell'arca per trasportare l'arca con esse. Le stanghe dovranno rimanere negli anelli dell'arca: non verranno tolte di lì. Nell'arca collocherai la Testimonianza che io ti darò.


Farai il coperchio, o propiziatorio, d'oro puro; avrà due cubiti e mezzo di lunghezza e un cubito e mezzo di larghezza. Farai due cherubini d'oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità del coperchio. Fa' un cherubino ad una estremità e un cherubino all'altra estremità. Farete i cherubini tutti di un pezzo con il coperchio alle sue due estremità. I cherubini avranno le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; saranno rivolti l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini saranno rivolte verso il coperchio. Porrai il coperchio sulla parte superiore dell'arca e collocherai nell'arca la Testimonianza che io ti darò. »   (Esodo 25,10-21)





In qualità di oggetto sacro, non poteva certo essere trasportato come un normale oggetto qualsiasi! Infatti c'era tutta una procedura...



Secondo la tradizione l'arca veniva trasportata coperta da un telo di pelle di delfino coperto da un ulteriore telo di stoffa viola e, quando il popolo ebraico si fermava, veniva posta in una tenda specifica, definita "Tenda del Signore" senza che venisse mai esposta al pubblico, se non in casi eccezionali. Inoltre la leggenda vuole che l'arca, in alcune situazioni, si adornasse di un alone di luce e che da essa scaturissero dei lampi di luce divini, delle folgori, capaci di incenerire chiunque ne fosse colpito.



Di solito l'Arca era collocata nel tempio di Re Salomone, ma dopo la conquista da prte del Babilonesi di Gerusalemme, l'Arca scompare....


DOV'E' FINITA L'ARCA DELL'ALLEANZA OGGI?



  • Secondo un'antica tradizione etiope contenuta nel testo sacro etiope Kebra Nagast (il Libro della Gloria dei Re), l'Arca sarebbe invece stata donata da Re Salomone a Menelik I, il figlio da lui avuto dalla regina di Saba, leggendaria fondatrice della nazione etiope. (Secondo un'altra versione, Salomone volle donare a Menelik una copia dell'Arca, ma questi la scambiò di nascosto con l'originale). Vi è ancora oggi un monastero copto in Etiopia nel quale i monaci sostengono di conservare l'Arca; tale affermazione non può però essere verificata in quanto, essi dicono, l'Arca è un oggetto così sacro che a nessuno può essere permesso di vederla. L'unica persona a cui è concesso questo privilegio è il suo custode: egli vive in solitudine nella cappella dove sarebbe riposta l'Arca senza avere contatti col mondo e alla protezione della reliquia dedica la sua intera vita.




  • Secondo altri, l'Arca fu seppellita nel Tempio per preservarla dalla distruzione, e ritrovata nel Medioevo dai Templari, che avevano in quel luogo la loro sede, i quali la custodirono in segreto. Vi è oggi una setta massonica scozzese, i cui membri si dichiarano eredi dei Templari, che afferma di esserne in possesso. Anche questi rifiutano però di mostrarla.



    • Altre possibilità sono costituite dal deserto del Sinai (Mosè sarebbe stato un iniziato del culto di Akhnaton e avrebbe rubato l'Arca portandola con sé durante l'esodo, sostituendola con una copia e nascondendo poi l'originale nelle viscere del monte Har Karkom) e dalla Francia, presso i Pirenei (dove sarebbe stata portata dai Visigoti che l'avrebbero presa ai romani che a loro volta la saccheggiarono dal Tempio) o nella cattedrale gotica di Chartres (dove sarebbe stata portata dai Cavalieri Templari).




  • Ma se tutti ce l'hanno... perchè nessuno la fa vedere?


    E finiamola pure qui con un PALINDROMO... "ARCA SACRA"


    Che sia un caso?





    CURIOSITA' http://www.acam.it/alleanza.htm

    mercoledì 17 giugno 2009

    PALIDNROMO

    PALINDROMO



    http://angolohermes.interfree.it/Simbolismi/SATOR/luoghi_SATOR.html


    Per palindromo s'intende un mome o una frase che invertendo l'ordine di lettura il senso rimane invariato.


    ESEMPI IN ITALIANO



    • Accavalla denari, tirane dalla vacca (Primo Levi, Calore vorticoso)

    • Aceto nell'enoteca

    • Adirati se non eri là, si credeva amassi l'orpello fine. Ivi divieni folle, prolissa. Ma a vederci salire non esitar, Ida. (Salvatore Spampinato)

    • A dosi di soda

    • Ah come libare sì miserabile Mocha? (Anacleto Bendazzi, a proposito di un caffè cattivo)

    • Ai clacson nonno scalcia

    • Ai lati d'Italia

    • Ai re lava Valeria

    • Alla bisogna tango si balla

    • Alle carte t'alleni nella tetra cella

    • Allibì Sibilla

    • All'Unione i due feudi, e noi nulla

    • Ameni cinema

    • Ameno fonema

    • Amica di Pirati vede ed evita ripida cima (Franca)

    • Amore Roma

    • Andare, era DNA!

    • Aneli mai a ballar, esser alla baia, Milena?

    • Angela lava la legna

    • Anita lava la tina

    • Anna ama Otto e Otto ama Anna

    • Annoda l'alluce e culla la donna

    • Annoda la mala donna (Elmyr Lucreaux, Bondage)

    • Arca sacra

    • Ares, è sera!

    • A Roma con un'oca mora

    • A Roma trasalì la sarta mora

    • Aro un autodromo o mordo tua nuora

    • Arte tetra

    • Assalir i mici mi rilassa

    • À tema la nave solo s'è vana la mèta

    • Attici di città

    • A tirare era rita

    • À tre bi Libertà

    • A valle, tra masse ebre, la nera, l'accesa d'ira Etna ti moveva; l'Etna gigante, lave vomitante. Arida secca l'arena, l'erbe essa martellava.

    • Avaro re perorava (JJFlash1893)

    • Avida di vita desiai ogni amore vero ma ingoiai sedativi da diva

    • Ebro è Otel, ma Amleto è orbe (Arrigo Boito)

    • Ella va a valle (Fabrizio Ulivi)

    • È cane tenace

    • È carbone? No: brace!

    • È carbone ma fa meno brace

    • Eco vana voce

    • Ed Irene se ne ride

    • E io Noemi, rime o noie?

    • E la mafia sai fa male

    • E la sete sale

    • E le mie sei mele?

    • E la Vale?

    • E noi sull'illusione...

    • È capace Re se reca pace

    • È la morte tetro male

    • È presa la serpe (Gino Knaus Ulivi)

    • Era donna, ama annodare

    • Eran i mesi di seminare

    • È sera, va' a Varese

    • Essa t'evita le relative tasse ("Mattia")

    • Etna gigante

    • È re di Roma e amo ridere (Fabrizio Ulivi)

    • E poi Martina lavava l'anitra miope (Marco Buratti)

    • È fedel non lede fè / e Madonna annoda me (Arrigo Boito, dedica di accompagnamento al dono di un anello offerto ad Eleonora Duse)

    • E le tazzine igienizzatele

    • E lo sopporti pure martiri papaia papiri tram e rupi troppo sole. (Lorenzo Sebastiani)

    • E tu sopporti troppo su te

    • Figa, la gif! (figa in senso di bella)

    • In Italia esso fece fosse ai Latini

    • Io sono Soi

    • Io voglio re pepe per oìlgo, voi?

    • I ceci

    • I cigolii logici

    • I dì pari rapidi

    • I nasi sani

    • Isèr inerti aveva i treni resi

    • Iside ci dice di sì

    • Italia a sé fida i puri rami d'alloro, corolla di mari, rupi a difesa ai lati.

    • I tanga bagnati

    • I tipici bicipiti

    • I topi non avevano nipoti

    • I treni inerti

    • I tropici, mamma! Mi ci porti?

    • Ivan e le navi

    • Ivan, Elena ed Ale non amano né la Dea né le navi (Lorenzo Sebastiani)

    • Ivo, devi crederci vedovi!

    • O galli, il lago?

    • Occorre portar aratro per Rocco

    • Ogni mare onorò Noè ramingo

    • O magre bidelle di Bergamo

    • O mordo tua nuora, o aro un autodromo

    • O tra poco parto

    • Ora baro

    • Ora corro, caro! (Antonio Ferrara, Corato)

    • Ora diverrò Tal e la torre vi darò (Marco Buratti. Tal' fu un campione mondiale di scacchi famoso per il suo gioco imprevedibile)

    • Ora per poi io preparo

    • Osiride ci darà radice di riso

    • Parlo col rap (Mistaman)

    • Uomo o acacia (miel)? Ah! Ha lei mai cacao o mou? (Fabrizio Ulivi)

    • Urge gru (Umberto Strani)

    • Usi mariti o i tiramisù?


    Come potete immaginare con questi giochetti non si sono deliziate solo le menti contorte del nostro secolo, ma la cosa si perde nella notte dei tempi...



    FRASI IN LATINO



    • En giro torte sol ciclos et rotor igne (in latino, iscrizione sul pavimento del battistero di San Giovanni a Firenze)

    • In girum imus nocte ecce et consumimur igni

    • In girum imus noctu ecce ut consumimur igni (cfr.: Anacleto Bendazzi. Bizzarrie letterarie p.154)

    • In girum imus nocte et consumimur igni

    • Obamam amabo (la più recente, dedicata a Barack Obama)

    • Roma summus amor

    • Roma tibi subito motibus ibit amor

    • Sator arepo tenet opera rotas (il famoso quadrato del Sator)

    • Si sedes non is; si non sedes is

    • Si bene te tua laus taxat, sua laute tenebis

    • Signa, te, signa ; temere me tangis et angis ? (attribuito a Quintiliano)

    • Sole medere pede ede perede melos

    • Soli silos

    • Sumitis a vetitis; sitit is, sitit Eva, sitimus



    • Odo tenet mulum, madidam mappam tenet Anna (questa frase non è un palindromo, ma ciascuna parola che la compone ne è uno)




    pure queste sono palindrome.

    giovedì 21 maggio 2009

    STELLA MACEDONE


    Questa è una STELLA MACEDONE, quella che appariva anche sugli scudi dell'esercito di Alessandro Magno.



     


    La stella macedone, si differenzia dalle altre in quanto ha 8 PUNTE.


     


     


     


     


     


     

    giovedì 7 maggio 2009

    CHINON

     




     


    La Chinon fu la mia prima macchina fotografica.



    Me la regalò la mia prozia per la cresima. E in uso è stata fino ad anno scorso quando ho comprato la digitale.


    Gironzolando per il Web ho trovato una strana coincidenza... qualcuno di voi sa cosa sia LA PERGAMENA DI CHINON?


    http://www.templaridirossano.it/images/pergamena.jpg


    Eccola qua!


    Pergamena contenente l’interrogatorio condotto sui Templari da Clemente V, l’unica vera inchiesta del papato sull’ordine messo sotto accusa dal re di Francia Filippo il Bello. Una ricerca supplementare dimostrò che quel fascicolo dall’aspetto così comune e frugale possedeva un valore storico enorme: non era infatti l’originale diplomatico dell’inchiesta pontificia, conservato tuttora in Vaticano sotto forma di alcune solenni pergamene, bensì un brogliaccio che il papa aveva fatto produrre ad uso privato.

    Alla fine del 1311 i frati guerrieri del Tempio, messi sotto processo 4 anni prima ad opera del re di Francia Filippo il Bello che li accusava di eresia appoggiato dall’Inquisizione del suo regno, erano ancora in attesa di giudizio. Clemente V, ostaggio politico in territorio francese, giaceva sotto il ricatto del sovrano che minacciava uno scisma contro la Chiesa di Roma se l’ordine del Tempio non fosse stato abolito; si pretendeva che il papa prendesse una decisione. Il pontefice si rinchiuse nell’abbazia di Malaucène con alcuni dei padri che avrebbero partecipato al Concilio di Vienne, durante il quale era prevista l’emissione della sentenza sull’ordine.

    Per settimane il papa studiò ed esaminò le prove contro i Templari effettivamente emerse durante il processo: a questo scopo si era fatto preparare dalla Cancelleria apostolica un brogliaccio, cioè un quaderno, con le trascrizioni delle inchieste realizzate sull’ordine del Tempio in modo da poter lavorare più agevolmente; con l’aiuto di alcuni collaboratori di fiducia, Clemente V passò in rassegna una per una le inchieste svolte attribuendo particolare valore probatorio soprattutto a quella che lui stesso aveva presieduto a Poitiers nell'estate del 1308, sulla legalità della quale aveva vigilato di persona. Il fascicolo finito nel registro avignonese 48 era proprio il frammento di questo brogliaccio contenente il resoconto dell’inchiesta pontificia di Poitiers: la cosa più importante era la presenza di moltissime note marginali che costellavano tutte le carte. Note redatte da Clemente V e dai suoi fiduciari mentre stavano analizzando le prove a carico dei Templari durante il ritiro privato all’abbazia di Malaucène.

    Analizzando la sequenza di queste annotazioni si vedeva che il pontefice, dinanzi a certe affermazioni sconvolgenti dei Templari, si convinse che gli atti contro la religione denunciati da Filippo il Bello come prove d’eresia (quali il rinnegamento di Cristo e lo sputo sulla croce) erano invece parte di un rito d’iniziazione osservato segretamente durante la cerimonia d’ingresso nell’ordine, una specie di prova di coraggio e d’obbedienza che i precettori imponevano ai nuovi confratelli per testare il loro carattere. Il rito ricalcava le violenze che i Templari catturato sopportare da parte dei Saraceni che volevano obbligarli, pena la decapitazione, ad abiurare il cristianesimo. Alla fine dell’inchiesta il papa sembrava essersi fatto l’idea che l’ordine, sebbene si fosse coperto d’infamia tollerando un rituale dalla forma così oltraggiosa per la religione, non era contaminato dall’eresia. Questa fu esattamente la posizione espressa pochi mesi dopo da Clemente V nel Concilio di Vienne con la bolla Vox in excelso, nella quale dichiarava che il processo non aveva comprovato l’accusa di eresia ma solo l’indegnità e il malcostume diffusi fra molti membri dell’ordine; pertanto sancì che fosse sospeso con sentenza non definitiva, motivata dalla necessità di evitare un grave pericolo per la Chiesa.

    Le note del brogliaccio papale consentivano dunque di vedere la vera opinione di Clemente V sui Templari, a prescindere dalle decisioni che aveva dovuto prendere nel superiore interesse della Chiesa. Questa ricostruzione ha ricevuto conferma dal ritrovamento, nel settembre 2001, della pergamena di Chinon, rimasta praticamente ignota ai ricercatori del passato per via di una lacunosa catalogazione avvenuta nel 1628. La pergamena è l’atto originale dell’inchiesta che alcuni cardinali plenipotenziari di Clemente V svolsero nelle segrete del castello regio di Chinon dove Filippo il Bello aveva illecitamente recluso l’ultimo Gran Maestro del Tempio ed alcuni alti dignitari dell’ordine.

    Nel giugno 1308 Filippo il Bello aveva acconsentito sotto minaccia a rilasciare alcuni Templari perché il papa pretendeva di interrogarli e si ostinava a non voler dare sentenze sull'ordine finché non avesse potuto parlare con i frati, che in tutto il regno erano segregati dagli ufficiali regi. Un convoglio di oltre 70 Templari trasportati su carri e incatenati l’uno all’altro era partito da Parigi verso Poitiers, dove si trovava la Curia Romana; giunti presso Chinon, sulle rive della Loira, i membri dello Stato Maggiore del Tempio erano stati isolati e trattenuti perché non raggiungessero mai il papa. L’obiettivo era quello di impedire che Clemente V li interrogasse, magari con il rischio che potesse addirittura dare una sentenza favorevole.

    Questo nuovo abuso serviva a togliere all’inchiesta pontificia il suo pieno valore: se anche il papa avesse dichiarato i frati non colpevoli, la sua inchiesta sarebbe rimasta incompleta perché priva proprio dei membri più rappresentativi dell’ordine, quelli che portavano le maggiori responsabilità. Clemente V tenne comunque la sua inchiesta a Poitiers tra la fine di giugno e gli inizi di luglio; alla fine impose ai Templari di chiedere perdono per le colpe che avevano in ogni caso commesso e delle quali si erano già accusati nelle precedenti inchieste controllate dal re, cioè gli atti di rifiuto ed oltraggio della religione; poi li assolse e li reintegrò nella comunione dei sacramenti.

    Il 14 agosto 1308, dopo aver ingannato le spie di Filippo il Bello partendo per le ferie estive, Clemente V invia segretamente tre suoi cardinali alla volta di Chinon: ha conferito loro pienezza di poteri, con l’incarico di tenere in suo nome quell’inchiesta pontificia sui dignitari del Tempio che Filippo il Bello aveva tentato d’impedire. I Commissari svolsero l’inchiesta e alla fine, imposto ai capi templari di fare ammenda per i loro errori e di chiedere il perdono della Chiesa, li assolsero come penitenti in nome di Clemente V e li reintegrarono nella comunione cattolica.

    La pergamena di Chinon dimostra, insieme agli altri documenti, che Clemente V intendeva salvare l’esistenza dell’ordine templare dandogli un ruolo nuovo dopo averne riformato i costumi e la disciplina; anche se in seguito dovette rinunciare al suo progetto a causa della sproporzione di forze materiali tra la corona di Francia e il papato in quegli anni, il documento permette di aprire la conoscenza della storia svelando eventi rimasti finora in ombra.


     


     


     


    Relatori Barbara Frale


    FONTE: http://certacaterina.splinder.com/post/16703535/Pergamena+di+Chinon


     


     




     


    Se qualcuno fosse interessato a leggerla in questo sito è possibile leggerla in originale grazie a uno zoom molto efficace.



    http://asv.vatican.va/it/visit/doc/zoom03.html



     

    lunedì 4 maggio 2009

    RUNE






    LEONE:


    Raido: E' la runa di coloro che sfidano la sorte si propongono grandi mete, conferisce fortuna materiale in studi e creazioni artistiche, energia, movimento.


    Mannaz: E' la runa che racchiude l'essenza della persona. E'di buon augurio per ogni azione da intraprendere, protegge dagli influssi negativi.


     







     RAIDO



     








    La runa mostra una strada diritta e una deviazione. Indipendentemente dalla strada che si sceglie,si giunge sempre allo stesso punto. Per questo la runa è associata anche al movimento. Essarappresenta l'accordo tra il cielo e la terra,dell'io e del tu.

     


    Come talismano aiuta a :


    -entrare nel ''mondo interiore''


    -ascoltare il ritmo interiore e seguirlo


    -sostenere udienze in tribunale o processi


     


    Come amuleto protegge contro :


    -i pericoli nei viaggi


    -il caos


    -l'ingiustizia


     


    Il viaggio. La comunicazione. L'unione e riunione


    Questa runa simbolizza la comunicazione, l'unione di qualcosa di due elementi, un unione simile a quando si vede in mare il cielo e la terra che diventano quasi un solo elemento.

    È molto importante il valore interno, in questa situazione non dovrai tentare di dipendere unicamente da tuo proprio potere. Domanda qual'è l'azione appropriata è ed entra nel silenzio interno. Lì troverai la risposta. Una volta che hai chiaro l'obiettivo, potrai neutralizzare la tua negativa e lasciare che l'azione appropriata fluisca attraverso te. Senza esporti troppo, spera pazientemente e mentre attendi continua la tua conquista vincendo le resistenze. 

    Si sta dissolvendo l'ostruzione, sparirà ogni sentimento di colpa nata per tentare di fare sì che certe cose si portino a termine a qualunque costo.

    Come sempre, il viaggio è verso l'interno, il cambiamento e l'unione. Stiamo parlando qui dell'unione perfetta, senza impedimenti. Ma l'unione del cielo e la terra non può essere costretto. Regola qualunque eccesso nella tua vita. 

    I vantaggi materiali non devono essere un carico in questo viaggio dell'essere verso l'Essere. Il detto che dice che la quantità fa la forza non si applica qui. Questa viaggio non puoi condividerlo con nessuno.  Il cielo e la terra si uniscono per appoggiarti sul tuo viaggio

     


    Al rovescio

     


    Raido al rovescio ti segnala che dovrai prestare particolare attenzione alle relazioni personali. In questo momento, le rotture sono più probabili delle riconciliazioni e dovrai sforzarti di mantenere il buon umore. 

    Quello che succede dipende dalle risposta che darai.

    I risultati da te sperati saranno interferiti proprio da questo processo di attesa. Forse non riuscirai a raggiungere la meta che desideravi. Forse quello che sembra essere d'impedimento non è altro che l'opportunità che ti viene data per cambiare rotta!


    mercoledì 18 febbraio 2009

    CODICE GENESI

    Sto leggendo un libro... APOCALISSE 2012 tranquilli non è il solito drammone catastrofico-allarmistico in stile: "verremo tutti annientati". Anzi vi dirò che a tratti è pure divertente!


    Comunque sto imparando un sacco di cose che ignoravo.


    Una di queste è il così detto CODICE GENESI ovvero: se si saltano 50 lettere, e poi altre 50 e poi ancora altre 50, all'inizio del libro del Genesi si formava la parola TORAH.


    La medesima sequenza di salti forniva la parola TORAH nell'Esodo, nei Numeri e nel Deuteronomio, Il secondo, il quarto e il quinto libro di Mosè (non si sa perchè ma il codice non funziona nel Levitico).


    Tre matematici israeliani inserirono nel computer il libro della Genesi, nei caratteri ebraici originali, lettera per lettera, senza spazi nè punteggiatura, proprio come i testi biblici originari. In sostanza disposero il testo del Genesi cone un ernorme acrostico e poi vi cercarono parole da mettere in evidenza cerchiandole, in verticale, orrizzontale e in diagonale (come in FORZA 4!)



    Con l'aiuto del computer, (che Dio l'abbia in gloria visto che è l'unico a riuscire a cavarci qualcosa in questi codici, dato che pure Isaac Newton ci si era applicato e aveva fatto un buco nell'acqua), cercando in questo acrostico parole composte non solo da lettere adiacenti, ma anche da lettere separate da un dato numero di posizioni, proprio come aveva in origine il rabbino Weissmandel identificando la parola TORAH.


    Servendosi dello stesso metodo delle lettere equidistanti e del codice dei salti, l'analisi al computer fornì i nomi di sessantasei rabbini leggendari, vissuti praticamente tutti molti secoli o millenni dopo che il Genesi era stato scritto. In ciascun caso i noi erano vicine alle date di nascita e di morte dei rabbini e alle città di residenza, oppure ne erano intersecati.


    UN CASO?


    Di certo nessun mortale avrebbe potuto sapere, e tanto meno criptare surrettiziamente, i nomi di questi enerabili santi uomini con tanti secoli di anticipo.


    LA CONCLUSIONE E' OVVIA:


    C'è un codice segreto iscritto nella bibbia,


    (messo da chi?... da Dio?)


    "La regola vuole che tutto ciò che era, che è e che sarà sino alla fine dei tempi sia contenuto nella Torah, dalla prima all'ultima parola. E non s'intende in senso generale, ma fino ai dettagli dei fatti che sono avvenuti dal giorno della nascita alla morte".


    E' come se si scoprisse che la costituzione degli Stati Uniti contiene i nomi dei sessantasei futuri presidenti, intrecciati o adiacenti ai loro Stati di origine e alle date in cui furono eletti.


    Oppure


    Che l'edizione annuale del 1965 di Sport Almanac conteneva i nomi dei successivi sessantasei vincitori del Super Bowl, con i punteggi delle partite!


    La rigorosa analisi statistica di matematii israeliani concludeva che c'è una probabilità pessochè nulla, una su 50.000, che tutto ciò sia un fato casuale.


    Nonostante queste tesi siano state attaccate e contestate da più fronti, ma non sono amcora emerse  reali basi su cui confutare tale tesi.



    IL CODICE USATO


    Il metodo principale che presuntamente porterebbe i messaggi significativi che sono stati estratti sarebbe l'estrazione di "sequenze di lettere equidistanti", o ELS (dell'inglese Equidistant Letter Sequence). Per ottenere una ELS da un testo, bisogna scegliere un punto d'inizio (in principio, qualsiasi lettera) e saltare un certo numero di lettere, anche prescelto liberamente (ma costante) e spesso anche negativo (in sequenza all'indietro del testo). In seguito, cominciando dal punto d'inizio, si prelevano "meccanicamente" le lettere dal testo, senza poterle scartare e mantenendo costante la spaziatura di prelievo.


    Per esempio, se si "estraggono" le lettere in grasseto nel ParagrafoSceltoDannoUnELS - si ottiene la sequenza "P-G-O-L-A-U-S" (che essi potrebbero tradurre trasformandola in "Per-GOLA USa"). Il salto scelto è +4. Nella tecnica proposta da Rips e Drosnin gli spazi e la punteggiatura sono palesemente trascurati.


    Frequentemente più di un ELS relativo può apparire simultaneamente in una formazione di lettere ELS. Questa si ottiene scrivendo il testo in una griglia regolare, con esattamente lo stesso numero di lettere in ciascuna linea, ed in seguito si sceglie di tagliare un rettangolo nella griglia di lettere.


    Nell'esempio sottostante, parte del libro biblico della Genesi (in inglese, la versione del Re James (26:5–10) viene mostrata con 33 lettere per ogni riga. Gli ELS (tratti dal testo inglese) che codificano "BIBLE" e "CODE" vengono mostrati qui sotto. Di solito nel libro di Drosnin si mostra un rettangolo più piccolo, come quello evidenziato nella figura. In quel caso non si notano le lettere mancanti tra righe adiacenti nell'immagine, ma è essenziale che il numero di lettere mancanti sia lo stesso per ogni paio di righe adiacenti.


    Sistemazione delle lettere dal testo inglese della Genesi 26:5–10 in una griglia di 33 colonne; una estrazione di lettere formanti parole che danno come risultato "Bible" e "code". Miriadi di altri intervalli numerici e la selezioni di determinate aree possono fornire ulteriori parole e loro incroci, più o meno significativi e probabili.




    PREDIZIONE PER IL 2012 SECONDO LA GENESI...



    "Alcune comete colpiranno la Terra nel 2010 e nel 2012 (5.772 nel calendario ebraico). Nel medesimo punto compare anche la predizione <Terra annientata>

    E' vero che l'analisi di Drosnin ha rivelato accanto alla cometa del 2012, anche le frasi <Sarà ridotta in frantumi, la farò a pezzi>.


    Codice Genesi fornisce la più approfondita domostrazione scientifica otenuta dal fatto che la Bibbia fu ispirata dalla divinità. L'opera dei matematici israeliani Rips, Witztum e Rosenberg ha resistito finora a tutti gli esami critici di carattere scientifico.










    MATERIALE CONSULTATO:



    Apocalisse 2012 di Lawrence E. Joseph


    CODICE GENESI di Michael Drosnin


    lunedì 22 dicembre 2008

    QUEL SANTO DI INNOCENZO III


    Dopo la "crociata contro gli albigesi" durante la quale fece sterminare un'intera popolazione... i CATARI uno dei popoli più calmi e miti, colpevoli, ovviamente a sentire lui, di "eresia"...


    La nostra fantastica chiesa cattolica infallibile e indiscutibile lo ha pure fatto SANTO!


     

    domenica 28 settembre 2008

    FRASI ENIGNATICHE

    Le frasi enigmatiche


     


    L’enigma di Arcadia



    Spiegazione della scritta “ET IN ARCADIA EGO” presente in vari quadri su una tomba:



    è sottinteso il verbo SUM, quindi in italiano è “IO SONO ANCHE IN ARCADIA”, dove Io è la morte perché la scritta si trova sempre su una tomba e quindi “LA MORTE REGNA ANCHE IN ARCADIA”. Per Arcadia si identifica un luogo di innocenza e serenità, dove si conduce una vita semplice e pastorale oppure per Arcadia si intende un luogo ideale di vita amena, idillica e del tutto separata dalla realtà, come nella favolosa e mitica regione Greca dell’Arcadia.


    Quindi serve a ricordare che, anche nel bel mezzo della felicità terrena, la morte inesorabile incombe sull’uomo. 


    Altre interpretazioni dicono che significa “ARCAM DEI IESU TANGO” ovvero “TOCCO LA TOMBA DI DIO, Gesù”, e interpretando i numerosi riferimenti voluti nei quadri, il tutto ci dice che negli anfratti del monte CARDOU, nel sud della Francia, sarebbero sepolti i resti di Cristo (segreto tramandato anche dagli adepti dei Rosa+croce).


     


    Altre frasi e simboli misteriosi



    - Significato della scritta MEMENTO MORI: tradotto in italiano è  “ricordati che devi morire”, e significa che la morte trionfa anche sul sapere, sulla gloria e sulla potenza, che sono, quindi, soltanto apparenze.



    - Un pesce inciso su una tomba medioevale o riprodotto in una natura morta del ‘600, esprime speranza di rinascita (essendo collegato al simbolo di Cristo) o una riflessione sulla caducità della vita.



    -Un bambino che produce bolle di sapone è un allegoria dell’uomo e della brevità della vita.



    - La pietra filosofale con alchimia non è altro che il passaggio da metalli vili a metalli nobili e quindi il passaggio dall’ignoranza alla verità. Quindi l’alchimia è un processo di elevazione morale e spirituale.



     - Il LIBER M è menzionato nell’antico testo chiamato “Riforma universale e generale dell’intero Universo”, in cui si dice che nello Yemen da un gruppo di saggi custodisce il “LIBER M”, un libro che risale alla notte dei tempi e che contiene conoscenze segrete “in grado di dissipare le tenebre”.



    - La scritta sulla tomba di S. Pietro è Petrus eni  (eni è l’abbreviazione di enesti) e significa Pietro è dentro.



    - La spada nella religione cristiana simboleggia anche la parola di Dio.



    - Il numero 4320 appare in molte tradizioni antiche: i guerrieri dell’Apocalisse sono 432 mila; il numero delle strofe del Rig Veda è 432 mila; il grande anno di Eraclito è 432 mila; le misure della grande piramide sono basate sul numero 4320. Anche Platone fa riferimento a cose che ci portano al numero 4320, così scopriamo che esso è dato dalla divisione dell’anno perfetto 25920 (l’intero ciclo della precessione equinoziale) per il numero perfetto, vale a dire sei. Sei è il numero perfetto perché è la somma dei suoi divisori e perché sei è il numero delle punte della stella detta sigillo di Salomone (A), che è un simbolo esoterico simbolo della perfezione universale e di molte altre cose.



    Preso da: http://alieniemisteri.altervista.org/codici.htm

    lunedì 8 settembre 2008

    TEMPLARI Vs PAPA















    Spagna: i templari fanno causa a Benedetto XVI



                         ICavaliere Templare Cavalieri Templari fanno causa al Papa. E’ quanto sta avvenendo a Madrid dove l’Associazione del Sovrano Ordine del Tempio di Cristo ha aperto una battaglia legale contro Benedetto XVI chiedendo la revisione del processo che nel 1312 terminò con l’abolizione dell’ordine ad opera di Clemente V. La notizia ha avuto larga eco in Spagna anche perché, secondo i documenti della causa, i beni sequestrati all’ordine nel XIV secolo avrebbero oggi un valore stimabile in 100 mld di euro.


    (Notizia in spagnolo su El Mundo, El Pais, el Periodico, ABC o in inglese sul Telegraph o leggi la voce Cavalieri Templari su Wikipedia, o leggi la bolla Vox in eccelso con cui Clemente V bandì i Templari nel 1312)


    18:25 | 4 agosto 2008 | in Vaticano

     


    Tratto da: http://www.corrispondenti.net/?c=Vaticano&pg=2&s=default

    LA SACRA SINDONE










    Per ogni libro che leggo, che mi piaccia o meno il racconto, una cosa è certa finisco sempre per approfondire l'argomento, è successo con Shakespeare ed è successo con la Sindone.


    DI FATTI


    Io nella mia ignoranza credevo che esistesse solo la sindone e che quello fosse il suo nome... nel libro appare anche con nome di MANDYLION. Allora cercando su Wikipedia ho trovato che:


    Il mandylion o Immagine di Edessa era un telo, venerato dalle comunità cristiane orientali, sul quale era raffigurato il volto di Gesù. L'immagine era ritenuta di origine miracolosa ed era quindi detta acheropita, cioè "non fatta da mano umana".


    Il mandylion era conservato inizialmente a Edessa di Mesopotamia; in seguito fu traslato a Costantinopoli. Se ne persero le tracce nel 1204, quando la città fu saccheggiata nel corso della Quarta crociata. Alcuni studiosi ritengono che esso fosse lo stesso telo noto oggi come Sindone di Torino, del quale non si hanno notizie certe fino al 1353 (mentre del Mandylion di Edessa le notizie non mancano certo).


    X APPROFONDIRE: http://it.wikipedia.org/wiki/Mandylion


     


    Che poi alla fine non si sa con certezza se MANDYLON E SINDONE fossero la stessa cosa o due cose ben distinte...


    Il Mandylion romano


    MANDYLION ROMANO


    Con la parola Mandylion alla fine si fa riferimento ad ogni iconografia (dipinta) dell'immagine di Cristo.

    mercoledì 16 luglio 2008

    FIBONACCI

    LEONARDO DA PISA



    detto


    FIBONACCI


    Nacque nel XVII secolo. All'epoca era conosciuto pure come "LEONARDO BIGOLLO PISANI"  e sto BIGOLLO poteva significare viaggiatore o notabile nei dialetti toscano e veneziano.


    Il padre era un funzionario delle dogane e viaggiava molto così il sig. Fibonacci si trova a soggiornare anche in paesi extra-comunitari e non come a Bugia, nell'odierna ALGERIA, in GRECIA, EGITTO e SIRIA.


    A forza di vagare e a vedere maneggiare soldi si era subito reso conto di una cosa: FARE DI CALCOLO CON I NUMERI ROMANI, ERA UN CASINO! Hai voglia te di usare l'abaco...


    abaco.gif (112957 bytes)


    E giunse alla conclusione che come si viaggiava nei conti con le cifre indo-arabe con le altre era impossibile!


    ESEMPIO


    MMMDCCLXXXVI     +


    MMMDCCCXLIII        =


    -------------------------------


    scusate non so fare a scriverlo in romano ma se usiamo i numeri indo-arabi ecco qua:


    3.786  +


    3.843  =


    -----------


    7.629


    DECISAMENTE PIU' SEMPLICE!!



     




     


    CHE C'ENTRA COL PHI?


    Sto Signore fra un calcolo e l'altro ha formulato un problema che a prima vista non sembra avere niente a che fare con la szione aurea, però ha ampliato in modo decisivo la protata delle applicazioni di phi.


    i conigli


    Quesito:


    Un uomo mise una coppia di conigli in un luogo circondato da tutti i lati da un muro. Quante coppie di conli possono essere prodotte dalla coppia iniziale in un anno supponendo che ogni mese ogni coppia produca una nuova oppia in grado di riprodursi a sua volta dal secondo mese?












































































    MESICONIGLICOPPIE
    01
    11
    2+2
    32+3
    43+25
    55+38
    68+513
    713+821
    821+3434
    934+2155
    1055+3489
    1189+55144
    12144+89233


     


     


    E GUARDA CASO Il NUMERO DEI CONIGLI COINCIDE CON LA FAMOSA SEQUENZA CHE PRENDE IL NOME DI "Sequenza di Fibonacci"


    0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233 ....

    Che altro non è: (scartando i primi due) ciascun termine è uguale alla somma dei due termini precedenti.